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Imca Radio IF92 Multigamma

...la "Rolls Royce" delle Radio italiane...

(Schema)

Non erano in tanti gli italiani che alla fine degli anni '30 potessero permettersi il lusso di sfoggiare un Radiogrammofono Imca Radio IF-92 multigamma, 9 valvole, 8 gamme d'onda, doppio altoparlante elettrodinamico, dotato persino di orologio. Le dimensioni di questo colosso sono ragguardevoli: larghezza 90cm, profondità 55cm, altezza 100cm, con un peso complessivo di quasi 70kg. Il mobile, dal disegno piuttosto elaborato, è dotato di due sportellini scorrevoli ed è rivestito di essenze pregiate di vario colore: radica, palissandro, noce italiano.

Nelle foto di qua sopra è possibile vedere qualche dettaglio, per esempio il cruscotto di controllo, simile ad altri modelli dello stesso periodo, guarnito con due quadranti a lancette (orologio e indicatore di sintonia) che contribuiscono a dare all'apparecchio un tono professionale. Al centro tra i due quadranti vi è l'interruttore di accensione e una brillante spia di funzionamento, la cui lampadina serve anche ad illuminare il vano giradischi. L'apertura dello sportello superiore permette l'accesso al giradischi e rende visibile la piccola manopola per la carica e la regolazione dell'orologio (foto in basso a sinistra nella serie). Da notare anche la cura della rifinitura persino delle parti nascoste, come la chiusura posteriore a due ante a scatto, in perfetto stile Imca.

Un esame dello schema mostra un circuito molto simile nella parte RF ad altri apparecchi Imca Radio dello stesso periodo. Il convertitore è basato su tre valvole: amplificatrice d'ingresso (6D6), oscillatrice (76) e mescolatrice (6L7) (quest'ultima nello schema è erroneamente indicata come 6L6). Segue l'amplificatrice IF (6D6), la rivelatrice (6Q7 usata nella sola funzione di doppio diodo) e la preamplificatrice BF (75 usata nella sola funzione triodo).

Lo stadio finale merita un esame un po' particolare. Si tratta di un doppio amplificatore in classe A equipaggiato con due tetrodi a fascio (6V6). Questi lavorano in modo del tutto indipendente e sono collegati a due altoparlanti distinti, ciascuno con la sua bobina di campo ed il rispettivo trasformatore d'uscita. Una singolarità che dallo schema non appare immediatamente è che le resistenze di catodo dei due tetrodi sono costituite in realtà da due sezioni indipendenti degli avvolgimenti di campo dei rispettivi altoparlanti (bobine B e B1). Questa complicazione aggiuntiva può servire per introdurre un certo grado di controreazione nel segnale audio, oltre che per diminuire il ronzio residuo della tensione anodica. La potenza complessiva d'uscita è di ben 12 watt, sufficiente per sonorizzare una sala da ballo di medie dimensioni, secondo gli standard degli anni '30.

Le tre foto che seguono mostrano l'interno del mobile, con l'apparecchio disposto su due piani: al piano superiore il telaio di ricezione, al piano inferiore il telaio di alimentazione e di pilotaggio degli altoparlanti. Questi ultimi hanno ciascuno un diametro di 30cm.

La produzione Imca Radio, cominciata intorno al 1935 e proseguita con alterne vicende fin dopo la Guerra, fu sempre rivolta alla realizzazione di apparecchi di classe elevata. Prima di allora la Imca di Alessandria era una piccola industria che produceva imballaggi di cartone. La svolta produttiva, che diede vita alla Imcaradio, fu decisa dall'Ing. Italo Filippa, inventore del telaio a tamburo rotante. Questo elemento di commutazione delle gamme d'onda costituì per quasi un decennio un esempio internazionale di qualità ed accuratezza tecnica. L'uso del tamburo rotante (invece del sistema a commutatori) è una scelta che assicura dei vantaggi tecnici, specie nelle gamme delle onde corte. Vi è un indubbio miglioramento della sensibilità, della selettività e della precisione di sintonia.  Naturalmente il costo degli apparecchi era alquanto elevato, e rispecchiava la qualità posta in ogni dettaglio costruttivo.

L'esemplare mostrato in questa pagina non è di nostra proprietà, ma ci è stato affidato da un conoscente per un restauro completo. Le condizioni iniziali non erano buone, dato che l'apparecchio aveva soggiornato per molti anni in una cantina umida, in stato di abbandono. E' stato necessario dedicare molta cura (e moltissime ore di lavoro) sia alle parti elettromeccaniche (altoparlanti, trasformatori d'uscita, cablaggi, contatti vari) che erano fortemente degradate, sia alle parti elettroniche vere e proprie (gruppo AF, medie frequenze, circuito CAV...), sia al mobile che era vistosamente deteriorato per opera dei tarli e di altri animali. La foto di qua sotto può forse dare un'idea di come era ridotto il piccolo laboratorio di casa durante le fasi del restauro:

 

Il risultato è comunque di grande soddisfazione, sia dal punto di vista estetico - come spero testimonino le foto - sia dal punto di vista funzionale: le otto gamme d'onda si ricevono con grande sensibilità e selettività, il suono è potente e chiaro sia in radio sia nella riproduzione dei dischi. Perfino l'orologio dopo un po' di reticenza, sottoposto a una accurata pulizia e lubrificazione si è rimesso in funzione.

Per ulteriori informazioni scrivi a Leonardo

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